Oggi sono grandi riflessioni sulla libertà di stampa, sull'essere o non essere giornalista, sull'etica, sulle marchette, su come uscire dalla crisi, sulla consapevolezza delle aziende nell'accompagnarsi a progetti di contenuto, sull'inconsapevolezze delle aziende ad accompagnarsi a progetti lunapark perchè commerciali e quindi attrattori delle masse (si dice attrattori? bah), sul ruolo dei designer, sui grandi designer, sui piccoli designer, sull'importanza di un caporedattore, sull'importanza del direttore, sull'importanza di chiamarsi Ernesto, su dimmi che cos'è l'alpacca ah non lo sai che ignorante adesso ti cito la locandiera di Goldoni, sul fatto che una casa editrice sia o meno un organo di informazione anche quando scrive di pizzi&merletti o cavalli&segugi, sui sindacati, sui sindacalisti, sui giudizi insadacabili, sullo scrivo io il pezzo ma lo firmi tu, sul farsi odiare, sul farsi amare, sul che belle le redazioni, sull'essere krumiri, sul chi fa la spia non è figlio di maria, sull'io prendo ordini solo da un capo tutti gli altri non esistono, sul posso imparare da tutti anche da te brutta testa di cazzo, ah no da te brutta testa di cazzo non posso imparare nulla.
Ma quando finisce questo oggi?